
Molfetta, 18/07/2025
La ricerca che esponiamo oggi ha la finalità di riportare alla memoria i molfettesi che parteciparono alla guerra italo-turca (1911-12) e nella successiva campagna di Libia (1913-21).
Continuiamo a condividere le preziose ed esclusive ricerche, realizzate dal nostro amico Cav. Corrado Pisani, un grande appassionato di storie molfettesi, che affinchè non si perda la memoria, attraverso il sito web "www.ilovemolfetta”, gestito dall'Associazione Oll Muvi, diamo modo di leggere a tutti Voi il suo lavoro davvero notevole.
Il 29 settembre 1911, alle ore 14.30, l’Italia e la Turchia entrarono in stato di guerra. All’alba del 16 ottobre, l’Ammiraglio Ernesto Presbitero, si presentò davanti la città di Derna (Libia) con cinque navi da guerra, due torpediniere e un piroscafo avente a bordo tre compagnie del 40° reggimento fanteria e intimò alla città la resa immediata. Trascorso il tempo concesso per ammainare la bandiera turca, l’ammiraglio fece aprire il fuoco contro le trincee sulla spiaggia.
Alle 14 fu fatto un tentativo di sbarco, ma le condizioni del mare e l’ora avanzata sconsigliarono dal condurlo a termine. Alla sera, sulle trincee fu issata la bandiera bianca. Nel giorno seguente, un ufficiale di marina con soli otto marinai armati sbarcò, entrò in città e prese possesso della stessa.
Le ostilità tra Italia e Turchia cessarono il 18 ottobre 1912 con la sottoscrizione del trattato di pace di Losanna. Tuttavia, la situazione italiana a Derna non migliorò tanto che il 16 maggio 1913 il presidio italiano in quella città tentò un attacco contro il campo arabo che portò al duro combattimento di Sidi Garbàa (Sidi el-Garbàa, Sidi al-Qarbaa o Sidi Garba, pianoro a circa 12 chilometri a sud di Derna), conclusosi con una nostra disfatta.
Otto giorni prima dell’inizio delle operazioni militari in Libia, per Regio Decreto 21 settembre 1911, n. 1281, era stata stabilita la chiamata alle armi per mobilitazione, per un periodo di tempo indeterminato, dei militari del Corpo Regio equipaggi in congedo illimitato appartenenti alla classe di leva 1886 delle categorie marinari e fuochisti.
Parimenti, i militari del Corpo R. equipaggi in congedo illimitato di tutte le categorie appartenenti alla classe di leva 1887. Mesi prima, per legge 18 luglio 1911, n. 765, la ferma degli inscritti della leva marittima era stata ridotta a tre anni.
Al termine della guerra italo-turca, per R.D. 21 novembre 1912, n. 1342, fu istituita una medaglia commemorativa. Autorizzati a fregiarsi di questa stessa medaglia furono i militari del Regio esercito, il personale militare e civile della Regia marina e gli equipaggi dei piroscafi requisiti e noleggiati.
La guerra vide la perdita di due molfettesi.
Il primo fu il Sottotenente Mauro Romano (Molfetta, n. 11 marzo 1886 - Bari, m. 13 ottobre 1912). Entrato in servizio il 29 gennaio 1907. Trovandosi quale Allievo Sottufficiale del secondo corso della scuola militare, per R.D. 21 ottobre 1909 fu nominato Sottotenente in servizio permanente nell’arma di fanteria e destinato al 10° Reggimento Fanteria in Bari. Il successivo 1° novembre raggiunse il Comando della Scuola centrale di tiro di fanteria, dove restò assegnato per prendere parte al corso complementare d’istruzione. Inviato in Libia, partecipò alla battaglia di Suani el Rani, nota più comunemente come il combattimento delle «Due Palme» (12 marzo 1912). Morì in Bari per il tifo contratto durante le operazioni militari. Il numero 10 (mese di ottobre) del 1912 del mensile di scienze, lettere ed arti «Rassegna Pugliese» riportò poche righe precisando però che “La cittadinanza gli ha reso solenni esequie”.
Il secondo fu il soldato Centrone Francesco (Molfetta, n. 6 maggio 1888 - Sidi Garbàa, m. 16 maggio 1913), figlio di Giuseppe e Giacoma Tattoli. Assegnato all’11° Reggimento Fanteria, matricola n. 36067, morì nella battaglia di Sidi Garbàa (o Sῑdῑ Kurayyim al Qarbā o Sidi el Garbaa). Quel giorno, in quella località posta a sud-ovest di Derna, la IV Divisione italiana, al comando del Generale Ettore Mabretti, subì una pesante sconfitta a opera delle truppe turche. Per R.D. 9 aprile 1914, il nostro concittadino fu insignito della Medaglia di bronzo al valor militare per la seguente motivazione «Si comportò coraggiosamente nell’assalto e vi rimase mortalmente ferito - Sidi Garbàa, 16 maggio 1913».
A questi due, vogliamo aggiungere il marinaio dei R.R. Equipaggio Altomare Corrado, figlio di Saverio e Angela Bottalico, nipote del marinaro/funaro molfettese Corrado postumo e Maria Antonia d’Amato. Nato a Manfredonia il 22 maggio 1888, morì il 24 novembre 1911 a Derna.
Il conflitto tra Italia e Turchia, inoltre, vide anche la partecipazione di diversi marinai molfettesi che fecero parte e della Regia marina e della marina mercantile.
Al riguardo, grazie ad una lettera (raccomandata a mano), datata 17 novembre 1915, protocollo numero 3769, sottoscritta dall’allora Ufficiale di Porto, Capo del Circondario Marittimo di Molfetta, Francesco Marena, e indirizzata al Sindaco di Molfetta, apprendiamo nome e cognome dei molfettesi che parteciparono a questo conflitto. Prima di proseguire la trattazione del tema principale è doveroso evidenziare che il 20 novembre 1917, il Capitano di porto Marena (Bari, n. 29 agosto 1868 - Genova, m. 15 ottobre 1945) costituì la Sezione della Lega Navale di Molfetta, divenendone per acclamazione il primo Presidente. Nel quadriennio 1932-35 assunse il titolo di Ispettore Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Torniamo alla nostra lettera, la stessa recita:
Riuscita da anni molti, infruttuosa ogni ricerca, permetto pregare la S.V. Ill.ma a che, per mezzo di qualche suo dipendente conoscitore dei veri recapiti dei marittimi amministrati da codesto On.le Comune, siano fatti consegnare ai già militari della R(egia) Marina i libretti e le medaglie concessi a ciascuno di essi per le benemerenze affianco di ogni nome segnati (segue elenco).
La lettera, che ho potuto consultare “de visu” grazie alla sensibilità del Cav. Sergio Ragno (Presidente Ass. Eredi della storia), pur essendo completamente mutila di dati anagrafici, mi ha indotto ad approfondire ulteriormente la ricerca onde poter individuare (a distanza di oltre un secolo) le generalità di ogni singolo militare.
Ecco quanto è risultato:
1) Antonio Pisani (n. 12 agosto 1889 - m. 4 ottobre 1957), figlio di Michele e Nunziata Visaggio. Iscritto alla matricola n° 2044 della Gente di mare;
2) Francesco Mezzina (n. 19 settembre 1885), figlio di Sergio e Giovanna la Rocca;
3) Corrado Minervini (n. 2 settembre 1889). Iscritto alla matricola n° 3666 della Gente di mare. Il 18 agosto 1927 si sposava con Giovanna Cappelluti;
4) Giuseppe Natalicchio. Il compito qui è arduo perchè abbiamo rilevato due omonimi nati nello stesso anno (1887);
5) Antonio Picca (Molfetta, n. 10 luglio 1887 - Deceduto mare, 5 dicembre 1942), figlio di Giuseppe e Angela d’Agostino. Iscritto alla matricola n° 3139 della Gente di mare;
6) Francesco Porta (n. 3 gennaio 1889), figlio di Francesco e Pasqua Germinario;
7) Sergio Roselli (n. 2 giugno 1891), figlio di Domenico e Lucrezia Giancaspro. Iscritto alla matricola n° 2945 della Gente di mare;
8) Mauro Squeo (Molfetta, n. 24 novembre 1889 - Livorno, m. 4 agosto 1940), figlio di Ignazio e Rosa Lunanova. Iscritto alla matricola n° 2357 della Gente di mare. Il 31 luglio 1937 si sposava con Rosa Patruno;
9) Angelantonio Spagnoletta (n. 20 aprile 1889 - m. 11 marzo 1949), figlio di Domenico e Isabella Altamura. Iscritto alla matricola n° 2173 della Gente di mare. Il 17 gennaio 1942 si sposava con Giovanna De Nichilo;
10) Sergio Silvestri (n. 13 luglio 1888), figlio di Michele e Dorotea Altamura;
11) Leonardo Caputo (n. 9 novembre 1888), figlio di Vincenzo e Maddalena Paparella. Iscritto alla matricola n° 2450 della Gente di mare;
12) Leonardo D’Elia (n. 18 settembre 1891 - m. 15 giugno 1960), figlio di Nicolò e Mariantonia de Candia. Matricola militare 68103. Iscritto alla matricola n° 2736 della Gente di mare;
13) Leonardo D’Elia (n. 17 febbraio 1889), figlio di Alessio e Eleonora Raguseo. Matricola militare 53178. Iscritto alla matricola n° 2177 della Gente di mare. Il 22 dicembre 1913 prendeva moglie nella città di La Spezia;
14) Pietro D’Alto (n. 29 marzo 1888), figlio di Raffaele e Anastasia del Rosso. Iscritto alla matricola n° 2908 della Gente di mare;
15) Pietro Sallustio (Molfetta, n. 18 febbraio 1888 - Scomparso in mare, m. 16 aprile 1943), figlio di Pasquale e Rosa Balice. Iscritto alla matricola n° 2043 della Gente di mare. Il 10 settembre 1916 sposava Isabellangela Mezzina;
16) Alessio Armino (n. 13 novembre 1889 - m. 25 settembre 1916), figlio di Domenico e Giulia de Pierro. Iscritto alla matricola n° 2398 della Gente di mare;
17) Angelo Altamura (n. 21 maggio 1888 - m. 25 settembre 1916), figlio di Sergio e Elisabetta Messina;
18) Donato Brattoli (n. 7 ottobre 1886), figlio di Pantaleo e Rosa Magarelli. Iscritto alla matricola n° 3092 della Gente di mare;
19) Cosimo Cirilli (n. 4 febbraio 1888), figlio di Nicolò e Anna Rosa Amato. Iscritto alla matricola n° 3624 della Gente di mare;
20) Vito Catanzaro (n. 7 dicembre 1888), figlio di Giuseppe e Angela de Trizio;
21) Corrado Crismale (n. 23 gennaio 1887), figlio di Vincenzo e Gaetana Allegretta. Iscritto alla matricola n° 2615 della Gente di mare;
22) Giovanni Ciccolella (n. 19 maggio 1889), figlio di Pantaleo e Angela Ragno. Iscritto alla matricola n° 3307 della Gente di mare. Il 3 ottobre 1914 sposava Giovanna Andrich;
In chiusura devo riferire che, allo scoppio della guerra tra Italia e Turchia, decine di paranze pugliesi che si trovavano in mare per la campagna di pesca furono sequestrate dalle autorità ottomane di Salonicco, Smirne e Dediagack (odierna Alexandroupolis, in Grecia). I registri delle navi a vela dell’allora Circondario marittimo di Molfetta, certificano che furono sequestrate cinque bilancelle molfettesi: quattro nelle acque di Salonicco e una in quelle di Dediagack. I nomi delle prime (quattro) erano Nuovo Leonardo (iscritta al numero 24 del Registro matricola), San Domenico (numero 41), La Nuova Di Lernia (numero 53) e Anna Mazza (numero 193). La quinta si chiamava Purgatorio B. (numero 42). Nessuna di esse fece più rientrò a Molfetta.
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